Capire i suoni

I suoni si possono definire come forti o deboli, acuti o bassi. Un violino, o il canto degli uccelli sono esempi di suoni acuti (o in alta frequenza), mentre un contrabbasso o il rumore di una strada trafficata sono esempi di suoni bassi (o in bassa frequenza).

I suoni vengono definiti comunemente rumore quando provocano una sensazione uditiva sgradevole. Il suono più elementare, detto tono puro, è costituito da un alternarsi ciclico di pressioni e depressioni dell'aria. Il numero di cicli per secondo definisce la frequenza del suono espressa in Hertz (Hz). Tuttavia, raramente ciò che udiamo è un suono puro, vale a dire caratterizzato da un'unica frequenza; più generalmente ci troviamo in presenza di suoni complessi, in cui sono cioè presenti diverse frequenze.

Capire la voce

Ciò che rende la voce così difficile da capire sono due fenomeni. La sordità non colpisce in uguale misura tutte le frequenze contenute nel suono di una parola, così è pensabile che si sentano ad esempio la "a" e la "o" di "sasso" ma non si senta o capisca la "s". La parola è "passo", "sasso" o "lasso"?

I suoni più forti, come i rumori ambientali, il traffico, le alte voci, coprono il suono della voce che si vuole capire, ostacolando ulteriormente la comprensione. Per questo è più facile capire in ambienti silenziosi.

Perché si sentono alcune parti delle parole ed altre no? Il cervello cerca di "ricostruire" le parole e ciò richiede uno sforzo mentale continuo. Per questo capire e seguire il discorso diviene molto faticoso. L'effetto è l'esaurimento, il nervosismo, la frustrazione ed infine l'isolamento.

 

Sensibilità dell'orecchio umano: le isofone

L'orecchio umano è sensibile a suoni che hanno una frequenza compresa tra circa 20 Hz e 16.000 Hz. Suoni con frequenze inferiori a 20 Hz (infrasuoni) e con frequenza superiore a I6.000 (ultrasuoni), pur non essendo rilevabili dall'orecchio umano, possono provocare sensazioni fisiologiche attraverso altri organi.

I limiti indicati hanno valore statistico, per cui possono variare da individuo a individuo, e anche con l'età.

L'orecchio umano presenta inoltre una diversa sensibilità alle diverse frequenze: due suoni di uguale pressione sonora, ma di diversa composizione in frequenza, possono provocare una diversa sensazione uditiva.

A parità di pressione sonora, la massima sensazione uditiva si ha per suoni con una frequenza di circa 4.000 Hz, che risultano quindi più fastidiosi. 

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